
Abbiamo già detto come negli USA la mafia fosse inserita nella vita economica, nei sindacati, nella politica, nel mondo del gioco d’azzardo, per cui non sembra così strano che fosse interessata alla boxe. Fin dagli anni venti i gangster irlandesi ebraici e italiani furono protagonisti nell’organizzazione degli incontri e nella gestione dei pugili. La mafia fu molto interessata soprattutto agli incontri di boxe dei professionisti. Il controllo di questo sport per vent’anni fu esercitato da un potente membro della mafia italo-americana, ovvero Paolo Giovanni Carbone, noto come Frankie Carbo, esponente della Famiglia Lucchese di New York.
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