Gli arresti

Banda Morello

Una volta che gli agenti dei servizi segreti ebbero chiara quale fosse l’organizzazione che si occupava della contraffazione e dello spaccio dei dollari falsi, iniziarono a programmare la cattura degli appartenenti alla banda Morello. La difficoltà dell’operazione fu dovuta alla tempistica per procedere all’arresto e alle perquisizioni. Infatti  fu necessario compiere contemporaneamente in più luoghi le irruzioni per non avvantaggiare i componenti della banda non coinvolti in prima battuta.   Il direttore dei servizi segreti riunì tutti gli uomini a New York per effettuare il maggior numero di irruzioni contemporaneamente.  Il 15 novembre del 1909 gli agenti dei servizi segreti seguirono Cicala sino al suo appartamento al 54 Spring Street. Lo spacciatore di soldi falsi corleonese fu tratto in arresto. Adesso facciamo un passo indietro. Ricordate i dollari segnati da Flynn che l’informatore Sam Locino aveva utilizzato per acquistare la moneta da Boscarino.  Ecco queste banconote segnate gli furono rinvenute addosso assieme a altri 221 dollari e pertanto Cicala fu incastrato.  Furono anche tratti in arresto Leo Luca Vasi, Pasquale Vasi e Giuseppe Amato. I tre furono accusati di gestire le banconote false della banda. Infatti, nella loro abitazione, a seguito di perquisizione,  gli agenti misero le mani su oltre mille banconote contraffatte da $ 2 .

Nella stessa giornata, un altro contingente dei servizi segreti, dopo aver individuato il covo di Giuseppe Morello, assieme all’ufficiale Carraro della Polizia Italiana, operarono un’irruzione nello stabile ubicato al n. al 207 della 107 strada. Lì sorpresero Giuseppe Morello e il fratellastro Nick Terranova a letto entrambi armati.  Il capo famiglia sotto il cuscino occultava ben quattro pistola tra cui un revolver calibro  44 carico. Terranova invece ne aveva cinque. I due fratellastri furono relegati in soggiorno mentre gli agenti perquisirono la casa. I familiari di Morello, nel corso della perquisizione, iniziarono a fare confusione con la speranza di sottrarre sia il Morello che il fratellastro Terranova all’arresto e a nascondere oggetti proventi di attività illecite. La moglie di Morello, Lina impugnò un coltello e iniziò ad urlare contro gli agenti che ebbero la meglio riuscendo a disarmarla. 

Nick Terranova

Approfittano della situazione che si era creata Morello diede di nascosto delle lettere alla moglie. Carraro, il poliziotto italiano, si accorse del passaggio e informò gli agenti. Questi ultimi perquisirono il pannolino del bambino, in braccio alla donna, e rinvennero altre quattro lettere occultate nel pannolino del piccolo. Dalle successive indagini si accertò trattarsi di lettere di scrocco della Mano Nera, scritte dal Morello stesso per estorcere denaro. Inoltre furono trovate altre missive pronte  per essere spedite a Palermo, Chicago e New Orleans. Assieme a Morello fu arrestato anche il fratellastro Nick Terranova. Quel giorno ben quattordici membri della banda furono catturati in tutta la città. Domenico Milone fu arrestato nel negozio del 97 ° est. Steve e Calogero La Sala furono catturati, entrambi vivevano nello stesso edificio di Morello. Furono anche tratti in arresto Antonio Lo Baido, Frank Colombo, Giuseppe Mercurio e Luciano Maddi. Il 18 novembre Lupo fu arrestato perché accusato di estorsione ai danni di Manzella. Quest’ultimo era un negoziante  di Manhattan letteralmente rovinato dalle continue richieste  di denaro del Lupo.  Purtroppo il 22 Novembre Manzella con comparì in tribunale per ripetere le accuse mosse al Lupo e pertanto quest’ultimo fu liberato. Il mafioso italo americano fu  immediatamente arrestato di nuovo poiché  questa volta accusato  di far parte dell’organizzazione criminale dedita alla falsificazione. Riacquistò la libertà  a seguito del pagamento  di una cauzione di $ 5,000. Il 26  Novembre del 1909 il dipartimento di polizia offrì una ricompensa agli appartenenti all’ufficio centrale. Chi avesse catturato Lupo in relazione alla contraffazione delle Highland sarebbe stato promosso detective di prima classe.

Comito

Il 10 Dicembre  del 1909 , Calicchio fu visto entrare in una casa a numero 231 107 °. Questa fu l’abitazione  di un uomo noto come Rizzo, il quale aiutò la banda a comprare una pressa per la stampa nel precedente giugno. Ma comunque Calicchio fu arrestato successivamente a gennaio del 1910 dopo essersi recato a Filadelfia.  Dopo aver fatto irruzione nel suo appartamento, Comito fu tratto in arresto il  4 gennaio 1910 sempre dagli  agenti dei servizi segreti.  Una volta davanti al capo della sezione di New York dei servizi segreti Flynn il calabrese, vistosi spacciato, iniziò ad accordarsi per non finire in carcere. L’accordo era che rivelasse tutto quello che era a sua conoscenza in merito all’organizzazione della banda di Morello in cambio il servizio segreto gli offrì immunità e denaro. Al capo della sezione di New York fu chiaro che poteva essere un testimone chiave per l’accusa contro la banda di Morello. Il 5 Gennaio 1910, gli agenti giunsero presso il negozio Giuseppe Palermo con insegna ‘Joe Palermo &  Company. Lì traevano in arresto Cinà e Giglio, e successivamente perquisirono le loro abitazioni alla ricerca di ulteriori prove. Altri agenti si recarono presso la fattoria di Calhoun per cercare le prove della contraffazione delle banconote. Cercarono le lastre da tipografia utilizzate per la stampa illegale delle banconote. Anche con l’aiuto di Comito, che aveva interrato le placche, non sono riusciti a localizzarle a causa delle nevicate nella zona.  Il giorno successivo finalmente scoprirono alcuni blocchi da incisione, stracci da stampa e blocchi di legno sparsi per la fattoria, che sarebbero stati usati come prove.

Lupo Wolf Ignazio

L’ 8 gennaio 1910, agenti dei servizi segreti si riunirono  al 8804 Bay 16 ° Street, Bath Beach, Brooklyn. La casa fu  affittata da Lupo con il nome di Joe L0 Presti. Dopo l’irruzione all’interno arrestarono Lupo the Wolf e Giuseppe Palermo. A seguito della perquisizione dell’abitazione gli agenti  al piano superiore rinvenivano; un revolver, lettere, passaporti e un libretto di banca contenente i nomi di John Lupo, Joseph Lo Presti e Giuseppe Lo Presti.  Lupo cercò di corrompere gli agenti con una mazzetta, ma i tutori dell’ordine ammanettarono i due conducendoli direttamente alla stazione di polizia di Brooklyn. Anche Palermo offrì inutilmente una mazzetta di di $ 100 per farsi liberare. Lo stesso Lupo supplicò gli agenti affinché liberassero Palermo affermando testualmente: “lasciate andare questo povero diavolo, lui non c’entra nulla”. Nick Sylvester, che custodì le fattorie e trasportò i messaggi, non fu necessario cercarlo per arrestarlo. Il giovane delinquente fu  già incarcerato, con una precedente accusa per furto, nel carcere di New York, tristemente conosciuto come le Tombe. Infatti, l’edificio somigliava a una tomba egizia. 

di Fabio Fabiano

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