L’omicidio del barile, la raccapricciante scoperta.

 

Come in tutte le storie di true crime che si rispettino anche questa ha una data, un orario, un luogo e come avviene di solito anche un involontario testimone. Riempiamo le caselle di questo nuovo caso. Data, martedì 14 aprile 1903, orario 5.30 del mattino, località New York spiazzo dinanzi un edificio al numero civico 743 dell’11 strada °Est che interseca la Avenue D. Involontario testimone, una donna di nome Frances Connors. Si tratta di una donna irlandese, che lavorava come addetta alle pulizie. A quell’ora della mattina la donna si stava recando al forno per acquistare dei panini. Toccò all’agente Winters estrarre il corpo dal barile. L’operazione non fu molto facile il corpo era incastrato tra le doghe e il sangue coagulato rendeva tutto molto scivoloso e appiccicoso. Una volta estratto lo stese a terra lungo la strada tra le pozzanghere. Il poliziotto evidenziava due importanti circostanze. La prima, il soprabito che copriva il barile non era inzuppato, nonostante aveva piovuto tutta la notte. La seconda, il cadavere era tiepido. Questi due elementi investigativi facevano dedurre che la salma era stata portata sul posto da poco.

di Fabio Fabiano

di Fabio Fabiano

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